Consiglio Comunale 7 settembre 2016

Dopo la pausa estiva riprendono le attività del Consiglio Comunale.

L’appuntamento è per mercoledì 7 settembre 2016 alle ore 18.30, con questo ordine del giorno:

1) Azioni Noslot e atto di indirizzo in materia di orari per l’esercizio sul territorio comunale dell’attività di gioco d’azzardo lecito con vincita in denaro tramite gli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6, del T.U.L.P.S.R.D. 733/1931

2) Regolamento per la gestione del trasporto scolastico

3) Consorzio Pubblici trasporti S.P.A. – Dismissione partecipazione

4) Servizio pubblico locale di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani e assimilati ( Gennaio 2017 – Maggio 2019) – Relazione ai sensi del comma 20 ART. 34 D.L. 179/2012 come convertito in legge – approvazione

5) Adozione della variante n.1 al piano di governo del territorio (P.G.T.)

Come sempre, vi aspettiamo numerosi!

Nuovo Cinema Arosiano …forse…

Partenza col botto per l’anno 2015, un multisala ad Arosio! Stica…us!

Tra cioccolatini e dolciumi di varie forme e colori ecco uscire dalla calza della befana la notizia bomba del multisala ad Arosio.

Inutile dire che scoprire le notizie dai giornali, senza avere comunicati ufficiali, serve solo ad alimentare leggende metropolitane, voci di corridoio e speculazioni che si sono puntualmente verificate subito dopo l’uscita della notizia.

Tutto nasce da un articolo del 6 gennaio pubblicato sulla Provincia nel quale è tutto molto chiaro.

L’ex Unieuro diventerà cinema multisala, gli ingredienti ci sono tutti.

Accordo col Comune? C’è;

Data di inaugurazione? C’è;

Primo film da proiettare? C’è;

Schermo più grande d’Italia? C’è;

Ampio parcheggio? C’è;

Posti di lavoro? Ci sono;

Steakhouse? C’è.

Sarà sicuramente un successone con buona pace dei gufi che già alimentano dubbi su traffico che aumenta all’inverosimile, proliferazione di prostituzione e degrado e degli altri comuni, Cantù per primo,  che restano con l’amaro in bocca per l’occasione sfuggita.

“Avrà un positivo impatto culturale e sociale sulla nostra comunità” dichiarava il nostro sindaco e “Dal punto di vista tecnico quindi è tutto a posto”.

E’ fatta dunque. Appuntamento il 27 Agosto davanti l’ex Unieuro con bidone formato jumbo di pop corn.

E’ il 7 gennaio, e l’euforia è alle stelle.

Sul web si legge, sempre tratto dalla Provincia, – Nuovo multisala: “Migliorerà la vita lungo la Valassina”, il sindaco di Arosio entusiasta.

“Confidiamo che ci sia una ricaduta anche per la nostra economia – ha spiegato il sindaco Alessandra Pozzoli – in primis grazie all’offerta di nuovi posti di lavoro e poi anche per le altre attività commerciali del nostro paese”.

“Attendiamo di conoscere l’intervento più in concreto per cercare di collaborare con iniziative sociali da organizzare insieme all’imprenditore”.

Bene, mancano solo i dettagli e poi si parte!

Ma qualche nube offusca l’orizzonte e deve essere prontamente spazzata via.

Qualcuno chiede di asfaltare la via dello Scimè “per porre rimedio allo schifo attuale e ai giri poco chiari” e altri dicono “con il traffico di auto che creerà il cinema e quello dei tir dopo l’apertura della Lamplast per vivere ad Arosio serviranno le bombole di ossigeno”.

Ma sono solo illazioni.

Il primo cittadino esclude, almeno per ora, l’asfaltatura della via dello Scimè e per il traffico: “La via non interessa direttamente il paese. E non ci saranno nemmeno problemi di parcheggio, visto che l’edificio è già attrezzato dalla precedente attività commerciale”.

Le notizie si susseguono incessantemente e le voci aumentano ed ecco che l’8 gennaio, sempre sulla Provincia, è il sindaco di Erba che “rosica” dopo aver avuto tra le mani la possibilità di avere loro il multisala in via Milano nel 2013 e invece…

Il piccolo paese di Arosio ce l’ha fatta, ormai si comincia.

E’ il 9 gennaio e sul web si trova un nuovo articolo in cui l’amministratore delegato di Cinelandia Spa spiega che: ”Abbiamo iniziato i lavori di riadattamento in multiplex dell’edificio ex Unieuro, nel comune di Arosio” e “Trattandosi di sole opere interne, i lavori iniziati arriveranno a termine contrattualmente per il 27 agosto”.

Bene, ci sembra di capire che sia veramente tutto a posto. Non ci possono essere dubbi. lavori sono iniziati quindi la proprietà ha già presentato il progetto, questo è stato già valutato dall’ufficio tecnico, è stata già data la conformità urbanistica sia nei confronti del PGT che degli strumenti di pianificazione superiori e magari sono già stati versati degli oneri!

I lavori e il dibattito proseguono e il 10 gennaio, ancora una volta sulla Provincia, iniziano ad affiorare le voci contrarie anche se non è ben chiaro dove stia la contrarietà ma sta di fatto che il capogruppo Cesare Molteni osa sollevare qualche più che giustificata preoccupazione sull’aumento del flusso di traffico automobilistico e al contempo spera che l’amministrazione abbia fatto le debite valutazioni.

Nello stesso giorno, in un articoletto del Giornale di Cantù, in una intervista a tutto campo al nostro sindaco, mentre si parla dell’indecorosa piaga delle prostitute, si legge: ”Cinelandia? Si, grazie, sarebbe un’ottima occasione per Arosio, ma per ora non c’è ancora nulla di ufficiale. Il proprietario dell’immobile dove potrebbe sorgere il cinema multisala si è solo informato verbalmente sulla fattibilità del progetto”.

Cosa? si e’ solo informato verbalmente???

Ma come? E il cinema? Lo schermo più grande dell’universo? I minions? Gli oneri? La steakhouse???

E così, con la tristezza nel cuore, pensando al sogno svanito di poter affondare il coltello in una succulenta bisteccona da 2kg, si leggeva ieri, sempre sulla provincia: “Solo un contatto, che ha confermato la compatibilità urbanistica” e ancora «Il multisala? Nessun atto formale è stato mai presentato in Comune».

“Il 31 dicembre, dichiara Alessandra Pozzoli, il proprietario dell’immobile, la Consonni Strade di Inverigo, ha contattato il nostro ufficio urbanistica per chiedere se fosse compatibile al nostro Pgt prevedere nello stabile ex Unieuro la presenza di un multisala. Verbalmente gli è stato risposto di sì perché c’é una destinazione commerciale». Oltre a questo, però, non ci sarebbe null’altro: “Accordi con il Comune? Non so a cosa faccia riferimento Petazzi – prosegue il sindaco -: la realtà è che a oggi al protocollo non è stato consegnato alcun atto che faccia riferimento a un multiplex”.

Sinceramente la vicenda non ci è per nulla chiara.

Notiamo solo una leggerissima discrepanza tra le dichiarazioni della proprietà, che sostiene di aver iniziato i lavori e ha già fissato la data di inaugurazione, e l’amministrazione secondo la quale c’è stato solo un contatto verbale il 31 dicembre.

Insomma, un vero film giallo. O meglio, vista la lunghezza, un serial thriller. Come andrà a finire?

Lo scopriremo prossimamente. Nei migliori cinema!

Lamplast: intervento in consiglio comunale

Ieri sera si è tenuto il consiglio comunale che doveva concludere la “vicenda Lamplast“: l’esito è stato scontato, e la maggioranza compatta ha votato per l’approvazione del piano, tra i “vergogna!” dei cittadini presenti in numero davvero consistente (e costretti ad assistere anche in piedi per la poca lungimiranza dell’Amministrazione che avrebbe potuto utilizzare una struttura più adeguata, prevedendo l’afflusso di gente…).

Più che un vero e proprio resoconto del consiglio, vogliamo pubblicare l’intervento/dichiarazione di voto del nostro Francesco Curioni, che purtroppo non è servito a far cambiare l’esito del consiglio comunale, ma è stato un altissimo momento di “politica” nel senso più letterale del termine.

Signor Presidente, Signor Sindaco, Colleghi Consiglieri,

con la vicenda oggetto di discussione in questa adunanza, non ho remore ad affermare che la “politica” comunale ha qui toccato il suo punto più basso degli ultimi anni.

Certamente da quando rivesto la carica di Consigliere.

Per “opacità” (o mancanza di trasparenza).

Per superficialità e approssimazione.

Il tutto reso ancor più grave, sol che si consideri, che il piano attuativo già adottato e quivi proposto in approvazione inerisce, per quanto a mia conoscenza, forse al più imponente intervento di costruzione di unico sito industriale, mai realizzato sul nostro territorio prima d’ora.

Mancanza (o assenza totale) di trasparenza, si diceva.

Come può altrimenti definirsi la condotta di chi, come nel caso, a fronte della prospettazione di un cotale progetto, ha tralasciato ogni attività informativa, ogni confronto e consultazione, prima che “il dado fosse tratto”.

Non un preventivo approccio di dialogo con i gruppi politici consiliari, onde trarne spunti per una gestione e valutazione della questione, più consapevoli ed approfondite, se non condivise.

Non una iniziativa, a dare contezza della proposta Lamplast s.a.s. alla cittadinanza ed un  momento collettivo di riflessione.

Eppure, con l’approvazione di tale piano non sono pochi i sacrifici e rischi che pretendete siano affrontati dalla nostra comunità: sul piano del consumo del territorio, sul piano della salute, sul piano della salubrità dell’ambiente, sul piano anche meramente patrimoniale, essendo pacifica la ingente diminuzione di valore di mercato di tutti quegli immobili che andranno a trovarsi nelle vicinanze del complesso industriale in questione.

Per tale motivo – Vi chiedo – non sarebbe stato giusto o almeno opportuno consultare i cittadini e “tastarne il polso”?

Di tempo, ve n’era, sol che si consideri, che sin dal novembre 2009 (tale è la data indicata in una risposta, da noi reperita, ad interrogazione del gruppo Lega Nord all’Amministrazione di Verano, anch’essa interessata alla questione,) si paventava uno spostamento di Lamplast s.a.s. verso Arosio.

Quanto alle visite dei nostri amministratori nella fabbrica Lamplast s.a.s., esse sono comunque risalenti di oltre un anno.

E a non voler approfondire il curioso dato di fatto, che nel 2010 veniva alla luce un PGT che – a carte scoperte, ora possiamo dirlo – già al tempo calzava perfettamente alle esigenze che adesso Lamplast s.a.s. manifesta, con la presentazione del proprio piano attuativo.

Tralasciando che, relativamente all’A.T. 6 – salvo errore di memoria – il neonato PGT ribadiva in realtà quanto già elaborato addirittura nella precedente tornata amministrativa, esauritasi nel giugno 2009.

È pur vero, che alle elezioni ultime (risalenti ormai di oltre tre anni) avete avuto la maggioranza assoluta dei voti. Com’è vero, che l’eletto svolge il proprio incarico senza vincolo di mandato con gli elettori, come sancisce  l’art. 67 della Costituzione (pur in riferimento a cariche ben più elevate della nostra).

Ma è altrettanto vero, che i cittadini ed elettori meritano rispetto e considerazione: non Vi hanno resi proprietari della “casa di tutti”. Vi hanno consegnato le chiavi della cosa pubblica, perché sia ben amministrata nell’interesse comune. Non perché Vi sentiate liberi di farne ciò che volete.

Cosa pubblica, che è e resta di tutti cittadini, ai quali deve essere dato conto.

Proprio per tale motivo, crediamo che, allorchè debbano affrontarsi decisioni di tale portata, i cittadini devono essere informati e coinvolti nella riflessione che necessariamente precede ogni determinazione, in tempi e sedi opportune.

Affrontando a viso aperto, come si dovrebbe pretendere da ogni amministratore, anche le asperità di contrasto, che è naturale insorgano in tali occasioni.

E fornendo spiegazioni in merito alle conseguenze di questa o quella decisione.

O del motivo dell’una piuttosto che dell’altra.

Tutto ciò, nel caso non è stato.

Peggio: l’Amministrazione si è pavidamente diretta in direzione affatto opposta.

Offrendo, quale unica laconica comunicazione alla cittadinanza, la arida convocazione della seduta consiliare del 16 luglio scorso, ove si poteva leggere, con terminologia tecnica ed incomprensibile per chiunque non fosse addentro alla vita amministrativa di Arosio, “Adozione Piano Attuativo “AT6 – confine Est – S.P.32”.

Null’altro.

Ed appositamente facendo ricadere i termini entro i quali esaminare la documentazione e proporre le osservazioni del caso, nel periodo in cui i cittadini … sono fisicamente vacanti.

Tale è il sale, con il quale avete ripagato i cittadini, per la fiducia che Vi è stata concessa.

Ancora, accennavo (nella più “innocente” delle ipotesi) a superficialità e approssimazione.

Molto brevemente, mi soffermo su due soli dati di fatto, incontrovertibilmente emergenti da quanto accaduto:

a) l’adozione del piano attuativo, è stata effettuata senza alcun approfondimento tecnico in punto potenzialità e pericolosità inquinante del realizzando sito industriale per ambiente e residenti.

Alla metà del mese di luglio di quest’anno, l’unica verifica tecnica a noi nota sarebbe stata condotta tramite l’olfatto – ci auguriamo, portentoso – del nostro Primo Cittadino, che, nel fare visita all’attuale impianto Lamplast, ha dichiarato di non aver percepito alcuna esalazione maleodorante.

Con la spiegazione – dulcis in fundo – che l’allumina (sostanza che nella fabbrica sarà addizionata alla plastica) sarebbe così innocua, da essere contenuta in farmaci di uso comune.

Al tempo, basito, ho ritenuto inutile replicare: chiedo ora a Voi, membri della maggioranza, se davvero ritenete che tale affermazione, all’apparenza più una battuta di spirito che altro, sia davvero sufficiente ad elidere il giustificato timore per le conseguenze dannose che potrebbero derivare dal nuovo insediamento.

Non foss’altro, se non per il fatto che l’attività industriale esercitata da Lamplast rientra tra quelle classificate per insalubri dal nostro ordinamento (D.M. Salute 5 settembre 1994). Tra l’altro, anche proprio per l’utilizzo dell’allumina nelle lavorazioni industriali.

Né, sotto tale profilo, le informazioni rese da A.R.P.A. (che comunque ha confermato esservi stato un problema di inquinamento acustico nell’attuale sito industriale) ed A.S.L. servono a dipanare i dubbi.

Informazioni, comunque, richieste dai nostri amministratori a piano già adottato (e, dunque, di certo in modo clamorosamente intempestivo);

b) nella gestione delle trattative, l’Amministrazione ha omesso ogni strategia atta a garantire almeno di massimizzare i vantaggi ricavabili per la collettività da una consimile operazione.

Ebbene, a fronte di un faraonico (considerate anche le dimensioni del nostro Paese) intervento di industrializzazione, l’Amministrazione introita oneri di urbanizzazione (che dal punto di vista del committente, sono da considerarsi parte dei costi di costruzione), qualche metro di marciapiede, la sistemazione di un tratto fognario per acque bianche (unica nota positiva) e parcheggi pubblici che – per medesima indicazione del realizzatore – servono ai dipendenti di Lamplast s.a.s.

E – facile prevederlo – ad altra tipologia di utilizzatori, visto il misero commercio umano in uso lungo le vie di comunicazione della zona.

Non certo alla Comunità di Arosio.

Tutto è stato condotto, affinchè, da subito, PGT e (poi) Piano di Zonizzazione Acustica fossero assolutamente conformi alle esigenze di Lamplast s.a.s.

Neppure sul piano occupazionale è stato acquisito un risultato di un qualche rilievo.

Insomma, di fronte alle pretese di Lamplast s.a.s. avete fatto in modo di farci trovare nudi alla meta e senza potere di contrattazione.

In tutto questo, si aggiunge la clamorosa stonatura dell’atteggiamento che è seguito alle proteste levatesi da un cospicuo numero di cittadini.

Anziché tenere un basso profilo – se non addirittura fare ammenda, proprio alla luce delle annotazioni che sopra ho espresso – sono stati assunti toni offensivi per coloro i quali (e non sono pochi) hanno fatto sentire la propria voce, contraria alle determinazioni mostrate dell’Amministrazione con l’adozione del piano attuativo in questione.

Il Paese è stato tappezzato di cartelloni e le case sono state invase da un “comunicato”, intriso di astiose accuse di improvvisazione, cinica strumentalizzazione e stupidità nei confronti dei “dissidenti”.

Non può interpretarsi  diversamente la frase – cito a memoria – “improvvisato comitato di cittadini manovrati ad arte ed a loro insaputa”.

Evidentemente a corto di altre argomentazioni (epurato dai goffi tentativi di distorsione della realtà dei fatti, il comunicato in argomento contiene di poi dati del tutto sovrapponibili a quelli divulgati dal Comitato che è sorto a seguito della delibera di adozione), la politica locale non ha trovato di meglio, se non mostrare la propria arroganza e tracotanza nei confronti dei Cittadini che, evidentemente, per qualcuno sono degni di corteggiamento, attenzione e consultazione solo in limine delle elezioni.

Giammai “in corso d’opera”.

Nel merito del piano attuativo quivi in discussione – concludo – mi limito a sottolineare una sola realtà, assolutamente lampante ed innegabile nella sua semplicità: siamo chiamati ad approvare la creazione di un colosso industriale, con lavorazione a ciclo continuo, rientrante nella categoria delle industrie insalubri per i materiali trattati (allumina), a ridosso di aree residenziali.

Di ciò si tratta.

Né più né meno.

Faccio dunque un accorato appello a tutti i consiglieri, perché si abbia il coraggio, di là dalle ragioni “di partito”,  di non approvare il piano attuativo quivi in discussione.

Troppi i sacrifici richiesti. Troppi i rischi di conseguenze dannose (sia non patrimoniali che patrimoniali). Troppi i dubbi non ancora dipanati, per lacune e frettolosità di istruttoria.

Il tutto, a fronte di benefici per la Collettività davvero risibili: le potenzialità consentite dalla più recente legislazione in materia di governo del territorio avrebbero dovuto, quantomeno, consentire benefici collettivi di tutt’altro spessore, rispetto a quelli indicati nel piano attuativo già adottato ed ora richiesto di approvazione, e tali da compensare adeguatamente l’onere, di cui la collettività dovrà farsi carico a cagione di questo nuovo insediamento industriale.

Nei prossimi giorni pubblicheremo anche un resoconto più approfondito del consiglio, con le risposte del sindaco alle nostre interrogazioni.

Vicenda Lamplast: qualche considerazione in ordine sparso.

Chi è e cosa fa la Lamplast

La Lamplast sas è “un’azienda tra i leader europei di composti plastici e gomma, con una capacità annua di 40mila tonnellate l’anno”. Nell’anno 2000.

Questo è quello che si legge sul sito ufficiale dell’azienda, un sito il cui ultimo aggiornamento risale al 2000 (coi previsti investimenti “per gli anni 2001 e 2002”): un po’ strano per chi dovrebbe essere all’avanguardia e afferma di guardare “all’Europa e al futuro”…

Più precisamente l’azienda si occupa di trasformare “palline” di poliuretano in materiale lavorabile, aggiungendo ossido di alluminio.

Sulla pericolosità della lavorazione preferiamo lasciare in sospeso il giudizio, per ora, anche se la lavorazione delle materie plastiche, in genere, non è certo tra le meno rischiose ed inquinanti.

Ma su questo aspetto, sia il sindaco che l’assessore hanno messo la faccia, dichiarando apertamente che la lavorazione non avrà impatti ambientali e/o sanitari. Ci auguriamo che non abbiano così poca considerazione dell’intelligenza degli arosiani, o anche solo della loro stessa dignità, da dichiarare apertamente una cosa falsa …

E’ un dato di fatto, però, che nessun approfondimento tecnico è stato effettuato a studiare eventuali pericoli e controindicazioni legati a tale ciclo produttivo (eccezion fatta per il nostro Primo Cittadino, che nel tranquillizzare gli astanti dice di averci messo non solo la faccia, ma anche “il naso” a snidare eventuali fumi maleodoranti di lavorazione, senza averli rilevati in alcun modo).

La Lamplast così come raccontata dal sindaco

“E poi c’era la marmotta che incartava il poliuretano!”

Addio terra dei nostri padri

il progetto della lamplast

L’intervento Lamplast sarà uno dei più imponenti fabbricati industriali realizzati in Arosio: ben 25mila metri quadrati solo sul nostro territorio (pari a ben l’1% della superficie totale …), a cui si devono aggiungere 31mila metri quadrati in territorio di Giussano.

Una immane colata di cemento che va a coprire una delle poche aree verdi ormai rimaste in paese. Per di più proprio al confine con un’area di pregio ambientale come il Parco della Valle del Lambro.

Un altro segno, l’ennesimo, della drammatica avanzata del consumo di suolo nella nostra regione.

E tutto questo, imputabile alla maggioranza composta da PdL e Lega, che in campagna elettorale prometteva solennemente “la promozione della Convenzione sul Paesaggio” (sai che vista con quei capannoni…) e proclamava a gran voce “Basta cemento!” (forse la Lega sui manifesti si è dimenticata un punto esclamativo, il vero slogan è “Basta! Cemento!”).

Ancora una volta è stato deciso di sacrificare il nostro territorio, la “terra dei nostri padri” in nome delle ristrettezze economiche, in cambio di oneri di urbanizzazione (comunque dovuti) e – circostanza ancor più grave – praticamente null’altro…

“Siete contro il progresso!”

Una delle prime accuse che la maggioranza fa in questi casi è “siete contro il progresso perché non volete nuove attività produttive in Arosio”.

Niente di più falso.

Come più volte hanno ripetuto i nostri consiglieri, non siamo a priori contrari ad un nuovo insediamento industriale in paese.

Perplessità su dimensioni e localizzazione del fabbricato potrebbero fors’anche essere superate, a seguito di seri approfondimenti su conseguenze e rischi connesse all’attività industriale di Lamplast.

Nel caso, soprattutto non vediamo quali siano le reali utilità per il nostro paese, al di là della temporanea boccata di ossigeno per le casse comunali: neppure la realizzazione di una sola significativa opera a beneficio della nostra collettività (tale non potendo reputarsi una manciata di metri di marciapiede, fogna per acque chiare e condotte di gas metano), ma solo interventi (parcheggi e piantumazioni) che debbono essere effettuati proprio per esigenze derivanti dal nuovo insediamento produttivo.

Col passaggio al nuovo sito, Lamplast si ingrandirà. Più posti di lavoro? No, perché – assessore Radaelli dixit – aumenterà anche l’automazione. Quindi, saranno sostanzialmente riconfermati gli attuali dipendenti, con poche o nulle possibilità di nuovo impiego per altri (arosiani inclusi).

Corollario del “siete contro il progresso”, nei casi di grandi opere, è anche l’affermazione “siete affetti da sindrome NIMBY”. Nel caso, fatta dal sindaco in persona.

Ci permettiamo una piccola considerazione: è sempre facile criticare l’effetto NIMBY quando di vive lontani dalla zona interessata, ma evidentemente, caro sindaco, lo è molto di più quando addirittura si vive in un altro paese

Il rispetto dei cittadini

L’intera vicenda è stata condotta lasciando all’oscuro o quasi i cittadini: nessuna informazione preventiva sulle motivazioni o sulla reale entità dell’intervento; un consiglio comunale con la pubblicità minima richiesta, convocato per di più alle soglie delle vacanze e rendendo difficile la presentazione delle osservazioni.

Insomma, tutto sembra fatto apposta per far passare la cosa inosservata.

Paura delle reazioni? Paura del confronto con le legittime aspettative degli abitanti della zona?

Curioso che tutto ciò venga da due partiti che si sono sempre considerate “vicini al popolo”.

Ma forse parlare col popolo lo si fa solo in campagna elettorale (promettendo peraltro cose irrealizzabili), e non quando si parla di campagna vera e propria …

Visto l’andamento della vicenda, infine ci chiediamo, se all’oscuro non siano anche i consiglieri di maggioranza, che una volta di più si sono fatti notare per il loro silenzio in consiglio comunale, approvando, senza fiatare, una proposta della giunta. Impassibili (o forse solo passivi) alle critiche e sollecitazioni di Progetto Arosio, a che si persegua (anche quando si sacrifica ancora territorio) l’interesse supremo della nostra comunità.

Obiettivo, anche in questa occasione, clamorosamente mancato.

Alcune domandine finali

Secondo voi è “normale” che un progetto delle dimensioni di quello di cui stiamo parlando sia illustrato ai componenti della commissione urbanistica, e, dunque, ai consiglieri di minoranza solo quindici giorni prima della seduta del consiglio comunale destinata alla sua adozione?

Non vi sembra quantomeno “strano” che i cittadini di Arosio siano stati tenuti sino all’ultimo momento all’oscuro di un progetto che nel comune di Giussano è stato oggetto di discussioni, dibattiti, ricorsi al TAR e articoli di giornale per circa due anni?

Il nostro sindaco ritiene che la fiducia riposta in lui dai suoi “non” concittadini sia tale da consentirgli di sorvolare sul fatto che il progetto che è stato sottoposto all’esame e all’approvazione del consiglio comunale lo scorso lunedì 16 luglio era già stato approvato definitivamente dalla giunta del comune di Gussano il 10 novembre 2011?

D’accordo essere buoni, ma, se non ricordiamo male un vecchio adagio recita che: “a essere troppo buoni …!”.

Approvato il PGT: vendere verde pubblico per non restare al verde…

“I cittadini di Via Sirtori (in realtà quelli di Via ai Prati, via Ghisallo, e Via Lambro, ndr), a fronte di 6.000 mq ceduti, avranno a disposizione 30.000 mq dove andare a divertirsi”

Arch. Francesco Radaelli – Lega Nord – Assessore all’Urbanistica

“Molti cittadini non sapevano cosa firmavano o hanno firmato perchè una firma non si nega a nessuno” (riferendosi ai 140 residenti che hanno firmato un’osservazione al Pgt)

Dr. Antonio Pozzi – Popolo della Libertà – Sindaco

Queste due frasi sopra riportate sono il simbolo dell’approvazione del Pgt che è avvenuta sabato scorso.

Due frasi che spiegano bene quanta sia la considerazione che i nostri rappresentanti pubblici hanno dei loro cittadini, soprattutto provenendo da due forze politiche che si fanno vanto di “ascoltare il popolo”. Ma forse questo vale solo in campagna elettorale, mentre nel resto dell’anno si possono tranquillamente ignorare le (legittime) preoccupazioni della gente, irridendole, o addirittura ritenendoli incapaci di capire cosa stanno firmando.

Alla fine, il Pgt è stato approvato con 2 voti contrari (i nostri consiglieri, Cesare Molteni e Francesco Curioni) e 9 favorevoli (la maggioranza, tolti tre consiglieri che non hanno partecipato perchè in “conflitto di interessi”).

La richiesta di preservare l’area tra via Ghisallo e Via ai Prati, per la quale erano state raccolte 140 firme, è stata bocciata: come previsto dal nuovo Pgt sorgeranno 13.500 metri cubi di cemento.

Nonostante una lunga e tesa discussione in consiglio, il destino dell’area era segnato, visto che la vendita del terreno e la possibilità di costruire sono essenziali per poter tappare i buchi del bilancio comunale: a causa delle scelte miopi delle passate amministrazioni (che non sono poi tanto diverse da quella attuale) infatti la svendita dei terreni di proprietà comunale è l’unico modo per tenere a posto i conti.

In altre parole: per non rimanere al verde (economicamente parlando), si rinuncia al verde (ambientalmente parlando). E questo grazie al verde (della Lega, politicamente parlando).