Al voto! Al voto!

Quasi banale prevedere che, per questa nostra presa di posizione, qualcuno riterrà di additare Progetto Arosio per “finta opposizione”.

Altrettanto banalmente, annotiamo che simile conclusione può essere assunta, solo da chi, nell’arco del periodo di nostra presenza in Consiglio Comunale, ha mantenuto un totale disimpegno quanto alla partecipazione – foss’anche solo in qualità di pubblico – alle principali vicende politico-amministrative del nostro paese.

Le carte ed i verbali delle due consiliature, infatti, confermano che Progetto Arosio è stata la sola forza politica che, per 10 anni, ha costantemente tenuto sotto pressione la maggioranza, sia nelle sedi istituzionali, che – in riferimento alle questioni più scottanti – al di fuori delle stesse.

Anche noi ci abbiamo messo la faccia: non ci siamo mai tirati indietro. Continua a leggere

Asilo, ma quanto ci costi?

Uno dei temi su cui più i nostri consiglieri si sono battuti nel loro decennale impegno istituzionale è quello relativo all’uso dei contributi per la scuola dell’infanzia. Una questione che è iniziata nel primo anno e che si è ripetuta anche in questi ultimi scampoli di consiliatura.

Abbiamo quindi deciso, come commiato di una lunga battaglia ormai – ahinoi – persa, di mettere in fila qualche numero. E di toglierci qualche sassolino dalle scarpe. Continua a leggere

Elezioni amministrative 2019o

C’è un categorico interrogativo, che sicuramente tutti gli Arosiani si stanno ponendo (si scherza, sperando abbiano altre amenità a cui pensare..): tra chi dovremo scegliere il nostro prossimo sindaco?
Finora, solo la maggioranza ha rotto gli indugi, tutti gli altri gruppi sono ancora in fase di valutazione.
È, ora, il nostro turno. Sciogliamo, infine, la riserva.

E diamo notizia, che NO, non ci presenteremo alle prossime elezioni amministrative.

La scelta è stata tutt’altro che facile: da un lato, la voglia di coltivare ancora quanto fatto in 10 anni; dall’altro, le esigenze della famiglia e di lavoro (che, invero, accomunano tutte le persone, che assumono responsabilità in ambito politico, civico ed associazionistico).
Ma, particolarmente, il disagio per un risultato elettorale (il pensiero volge alle elezioni amministrative del 2014) esattamente sovrapponibile a quello avuto quando la lista Progetto Arosio si è presentata per la prima volta.
Il tutto, nonostante l’impegno nell’opera di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza, su temi “caldi”.
Primo, fra tutti, vogliamo ricordare l’affaire Lamplast, in ordine al quale – ed il nostro pensiero va anche a quei cittadini che si sono assunti gli oneri di azione avanti alla Giustizia Amministrativa – è stato comunque raggiunto l’obiettivo di evitare l’insediamento di un’imponente industria del settore plastico a ridosso delle abitazioni.

Di qui, anche la stanchezza dei nostri due consiglieri, che si sono sforzati di dare il meglio, non in prospettiva di critica preconcetta, ma di costante propositiva sollecitazione, nelle sedi istituzionali.

Avremmo potuto provarci comunque. Il gruppo, per quanto ridotto nel numero con il passare del tempo, è rimasto: forse l’unico nel panorama politico di Arosio (fatta eccezione per la lista di attuale maggioranza).
Ma non sarebbe stato “da” Progetto Arosio: fin dall’inizio, tutta la nostra attività è stata basata sul “fare bene” (o almeno provarci).
E non ce la siamo sentita di cambiare rotta, avventurandoci con superficialità in iniziative politiche, solo per il gusto di essere della partita.
Magari, dovendo recuperare persone all’ultimo istante giusto per completare la lista.
Abbiamo pensato che fosse più corretto “saltare un giro”.
Corretto per noi.
Per i nostri sostenitori.
E per gli Arosiani tutti.

Il che, non significa svanire.
Abbiamo 10 anni di esperienza di cui fare tesoro e da cui partire per cercare di migliorarci.
Abbiamo una base di persone da cui ripartire e la voglia di contribuire al benessere del nostro paese.

Ci sono anche molti modi di “fare politica”, anche al di fuori del Consiglio.
Di sicuro, se comincerà un nuovo viaggio, proveremo a non farlo da soli ma in compagnia di quanta più gente possibile.
Se, poi, qualcuno – insoddisfatto delle proposte politiche sul tavolo – volesse manifestare la propria nostalgia di Progetto Arosio, non ha che da scriverlo sulla scheda elettorale.
Purché vada a votare: non sprechiamo e sperperiamo, come purtroppo è recentemente accaduto anche a comunità a noi vicine, il nostro più alto diritto e dovere di cittadini, per il quale i nostri Padri hanno pagato caro prezzo.
Alla prossima, dunque.

L'(h)erba del vicino è sempre più verde

Si è appena concluso un ciclo di 10 incontri, patrocinati dal Comune di Arosio, che intendevano approfondire la corretta nutrizione per uno stile di vita sano, affrontando temi che spaziavano dalle proteine alle diete alla lettura delle etichette, per aiutare i cittadini arosiani a “sopravvivere nella giungla alimentare“.

Un menu sicuramente molto sontuoso, predisposto da volenterosi chef, che però probabilmente non avrebbe superato le eliminatorie di Masterchef: se abbiamo imparato qualcosa dalle varie trasmissioni culinarie è che l’impiattamento è nullo senza il sapore!

E nonostante la bontà degli antip.. ehm delle premesse dell’iniziativa, ci sentiamo un po’ come quelli che si lamentano perché la cena non è stata di loro gradimento o perchè il vino era acido.

A farci storcere la bocca non è stato tanto quello che avveniva “in sala” durante le serate: (anzi, il nostro “cliente segreto” ha anche apprezzato) quanto quello che avveniva “in cucina”, cioè durante gli approfondimenti che venivano gentilmente offerti dai relatori.

In questi casi, dopo una visita e una semplice analisi di valori come peso, massa grassa e simili, ci si vedeva proposti… una serie di integratori.

Integratori di una nota marca. Ovviamente a pagamento (per quanto la visita e il resto fossero gratuiti), e si badi bene che non costano proprio pochi soldi.

Un po’ come andare a cena da Cracco e vedersi servire i quattro salti in padella…

A noi, che siamo di gusti semplici, sembra un po’ una contraddizione in termini: da un lato si  cerca di promuovere pubblicamente uno stile di vita sano, ma lo si fa aiutandosi con beveroni e integratori la cui efficacia è piuttosto discutibile.

Se poi volessimo pensare male, si potrebbe pensare che chi ha organizzato i corsi ha “usufruito” del patrocinio comunale per avere la possibilità di attirare nuovi clienti senza dover pagare l’uso della sala, ricoprendo il tutto con un velo di salutismo che sicuramente è più appetibile.

Certo, nessuno era obbligato ad acquistare i beveroni o gli altri prodotti, però l’amaro in bocca resta. Soprattutto perchè il patrocinio (come da regolamento) non dovrebbe essere concesso per iniziative o associazioni con scopo di lucro…. e invece siamo pronti a scommettere che qualche soldino Herbalife lo abbia guadagnato.

Ma l’impressione è, ancora una volta, come in altri casi, si preferisce far perdere soldi al comune pur di non far pagare il dovuto al privato.

Però noi alla buona alimentazione ci teniamo….ci teniamo veramente… e diciamo SI’ a cereali integrali, verdura, semi oleosi, legumi e pesce…..parola di Luigi Fontana (massimo esperto mondiale nel campo della nutrizione) e di Franco Berrino (Dipartimento medicina preventiva dell’Istituto dei tumori di Milano)!

Ora e sempre Resistenza

Si avvicina una data importante: il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo, ultimo atto di quel fenomeno, la Resistenza, che avrebbe poi portato alla nascita della Repubblica Italiana e della nostra bellissima Costituzione.
Una data e degli avvenimenti che dovremmo onorare con convinzione anche oggi che sono passati 72 anni da quel 25 aprile. Ma una festa il cui significato, tra polemiche sterili e anche qualche resistenza (con la “r” minuscola) in malafede, sembra sbiadire sempre di più.

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Trovate le differenze

Una festa che il nostro comune ha fortunatamente sempre onorato, come si può notare dai manifesti di quest’anno, dell’anno scorse e del 4 novembre. Un attimo: cosa c’entra col 25 aprile? Nulla, ovviamente, ma il programma è il medesimo, nonostante si parli di due feste con significati piuttosto diversi.
Per fare un paragone meno laico (e forse più comprensibile ai più), è come se la parrocchia facesse il presepe vivente a Pasqua. Programma che ha successo non si cambia.
Ed è davvero un peccato, perchè così facendo si sminuisce il senso di entrambe le feste, che sembrano quasi viste come un “obbligo” istituzionale.
Quando poi si scopre che, non lontano da noi, Inverigo organizza ben tre giorni di eventi per celebrare la Liberazione, beh… l’invidia un po’ sale.
Buona festa della Liberazione a tutti!
Ora e sempre Resistenza